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Pittore

Amedeo Bocchi


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Amedeo Bocchi

( Parma 1883 - Roma 1976 )

Pittore

    Amedeo Bocchi

    Quotazioni di Amedeo Bocchi

    Le opere di figura e di paesaggio di notevole grandezza di Amedeo Bocchi hanno un valore che oscilla tra i 4.000 euro e gli 11.000 euro.

    È famoso tanto per le grandi decorazioni liberty parmensi che per le luminose composizioni all’aria aperta eseguite a Roma. Il record d’asta del 2017 è di 31.000 euro per una eccezionale composizione di figure dei primi anni Trenta. I bozzetti sono quotati tra i 400 euro e i 1.400 euro.

    Le stime sono puramente orientative e dipendono da molte variabili. Raccomandiamo dunque di inviarci una foto della vostra opera di Amedeo Bocchi per ricevere una valutazione precisa e gratuita.

    Biografia

    Amedeo Bocchi nasce a Parma nel 1883 e compie i primi passi verso il disegno sotto la guida del padre pittore. Colta l’evidenza delle doti artistiche del ragazzo, il padre lo iscrive all’Accademia di Belle Arti di Parma, dove ha come insegnante Cecrope Barilli e dove stringe una forte e duratura amicizia con Renato Brozzi. Si trasferisce Roma nel 1902 e completa la sua formazione frequentando la Scuola Libera del Nudo.

    Il trasferimento a Roma: il primo interesse verso la questione sociale

    Ma la vera creazione di una coscienza artistica per Amedeo Bocchi avviene tramite il contatto con pittori come Giulio Aristide Sartorio e Antonio Mancini. Il definitivo trasferimento a Roma avviene nel 1915, ma l’artista rimane comunque legatissimo alla sua città natale. La vicinanza a pittori simbolisti come Sartorio, non gli impedisce comunque di esordire in una tematica completamente diversa, quella della questione sociale.

    Si interessa agli ultimi e ai lavoratori, cominciando sin da subito a delineare la sua cifra caratteristica: una forte attenzione alla luce e alle sue variazioni, in uno spazio sostanzialmente bidimensionale e denotato sin da subito da suggestioni simboliche.

    A questi primi anni appartengono anche decorazioni di palazzi situati soprattutto in area emiliana e veneta, in cui si rivela tutta l’influenza che la Secessione ha ormai esercitato su Amedeo Bocchi. Nel 1910, insieme al decoratore simbolista Achille Casanova, affresca alcune parti della Basilica di Sant’Antonio a Padova.

    Le suggestioni liberty e secessioniste e lo studio della luce

    Questo incarico, lo arricchisce di suggestioni preraffaellite e Art Nouveau, che metterà poi di nuovo in pratica nella decorazione della Sala d’Oro del Castello di Torrechiara realizzata con de Strobel e Brozzi. Il 1915 è un anno molto importante per Bocchi: si trasferisce in uno degli studi di Villa Strohl-Fern, insieme all’amico Brozzi, e decora la Sala del Consiglio della Cassa di Risparmio di Parma, con una serie di allegorie dai forti echi liberty.

    La RicchezzaIl Risparmio La Protezione, riempiono le pareti della sala, con richiami alle espressioni della Secessione viennese, in particolare a quelle di Klimt, che ritorna nell’uso decorativo del fondo d’oro, nelle linee curve, nella rappresentazione piatta e simbolica delle scene, tutte caratterizzate da una forte riga di contorno. Fiori e spighe stilizzate intervallano la narrazione, accompagnati da sciami d’ape nere che si stagliano su uno sfondo a nido d’ape.

    Contemporaneamente, Bocchi comincia a frequentare le paludi Pontine e Terracina, traendo spunto dal lavoro nei campi e ricavandone particolari ritratti e paesaggi intimi e profondamente lirici che cominciano a comparire alle mostre degli anni Dieci, tra cui Tramonto nella campagna romana e Capanne nella Palude Pontina. Nel 1916 realizza il simbolico trittico delle Tre Sorelle: la colta, la folle, la saggia, che denunciano il contatto con gli artisti secessionisti e liberty che frequentano villa Strohl-Fern, tra cui Adolfo De Carolis.

    Nel 1921 partecipa ad un’importante collettiva alla Galleria Pesaro di Milano, presentando, tra le altre opere UliviTerracinaPrimo soleNel ParcoVilla Strohl-FernRitratto della signora Clori BereniniSole d’invernoPescatori della palude Pontina e Sui gradini della cattedrale.

    Molti ritratti compaiono nella produzione di Amedeo Bocchi, tutti caratterizzati da un’intensa notazione psicologica e da un alone di piacevole mistero, che contribuisce a far inserire la sua figura nel pieno della stagione simbolista romana. L’attice Hélène De Wnorowska e Ritratto di giovinetta vengono esposti alla Biennale del 1930, mentre Ritratto della sorella e Ritratto della figlia compaiono alla Quadriennale romana del 1931. Paesaggi romani e ritratti riempiono la produzione degli ultimi anni, sempre ricca di suggestioni cromatiche e di chiari giochi di luce.  Muore a Roma nel 1976.

    Elena Lago

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    Opere di Amedeo Bocchi


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