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Pittore
Alfonso Beccaluva
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Alfonso Beccaluva
Alfonso Beccaluva nasce a Reggio Emilia nel 1839. Dopo aver partecipato alla Guerra di Indipendenza del 1859, nelle fila dei garibaldini, decide di dedicarsi alla pittura frequentando la Scuola di Belle Arti di Reggio Emilia.
Allievo di Alessandro Prampolini, viene introdotto al paesaggio naturalistico, sempre intessuto di quel “bello ideale” che presuppone il necessario inserimento di alcuni punti di riferimento della veduta tradizionale.
I primi paesaggi di Beccaluva, infatti, sono tutti contraddistinti dalla presenza di cornici arboree che introducono ad una tersa luminosità che si diffonde su una successione ordinata e romantica di piani, fino al fondo, costituito quasi sempre da cieli limpidi e solcati da rosee nuvole.
La definizione minuziosa e quasi lorrainiana delle foglie degli alberi, così come dei piccoli dettagli naturalistici che accolgono figurine che compongono scene di genere o di storia, fa del pittore emiliano una sorta di erede del paesaggio istoriato del pittore romantico Massimo D’Azeglio. Sono esempio di queste prime espressioni opere come Cimabue che scopre il pastorello Giotto o la veduta d’invenzione Le cascate di Tivoli.
Non riuscendo ad andare a Roma come il suo maestro Prampolini, Alfonso Beccaluva decide di perfezionarsi a Firenze, dopo aver ottenuto il pensionato triennale nel 1869. Questo soggiorno fiorentino gli permette sicuramente di allontanarsi dall’impostazione classica iniziale, per giungere ad una formulazione cromatica e compositiva più moderna.
La scioltezza nella stesura del colore e l’approdo ad una gestione più naturalistica della luce si notano nei paesaggi Il filare di piante con veduta del ponte sul Crostolo a San Pellegrino e soprattutto L’Alpe del Cusna, tela esposta alla Mostra Nazionale di Parma del 1870, insieme alla tela Il Lago di Garda. Tra le altre opere di Alfonso Beccaluva sono da segnalare Le quattro Castella con pianura del Ghiardo presentata alla Promotrice fiorentina del 1868, L’eremo di Bismantova e Il mattino – veduta di Firenze comparsi alla Promotrice di Genova dello stesso anno. Purtroppo, l’artista muore a Reggio Emilia a soli trentadue anni, nel 1871.
Elena Lago
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