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Pittore

Angelo Costa


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Angelo Costa

( Genova 1858 - 1911 )

Pittore

    Angelo Costa

    Angelo Costa nasce nel 1858 a Genova e dal 1874 frequenta l’Accademia Ligustica del capoluogo ligure, sotto la guida dei pittori Tammar Luxoro e Serafino De Avendaño.

    L’artista è vicino al gusto tradizionale ottocentesco, ma è anche fortemente influenzato dalle poetiche post-impressioniste. Partecipa alle sperimentazioni artistiche del Gruppo di Sturla e della Famiglia Artistica Genovese, entrando in contatto con Plinio Nomellini, Maragliano, Andrea Figari, Viazzi e Giuseppe Sacheri, con i quali condivide uno studio in una rustica casa poco distante dalla marina di Vernazzola.

    Un esponente della pittura di paesaggio ligure

    Nel 1879 è attestato il suo esordio alla Promotrice di Genova con l’opera A Pegli. Da qui in poi parteciperà a numerosissime edizioni. Nel 1880 presenta Spiaggia di Quinto e Gli scogli di S. Nazzaro, mattino di calma; nel 1881 vi prende parte con La primavera della vita e Marina presso Quinto al mare; nel 1883 espone cinque tele Pesca, dintorni di Napoli, Peppinella, la figlia del pescatore, Barche in riposo, Verso sera e Venditrice ambulante, che documentano un soggiorno partenopeo negli anni Ottanta.

    L’artista si dedica per breve tempo alla pittura di genere, ma il suo interesse principale è la pittura di paesaggio, attraverso la quale riesce a far emerge la sua sensibilità luministica.

    Nel 1884 è presente nuovamente alla Promotrice genovese con La calma, Presso Napoli, Sulla spiaggia e Uno scherzo innocente; nel 1886 vi partecipa con otto lavori Alter pro altero, Ultimi raggi, Meriggio, Tempo triste, Studio, Ritratto, Strada di Cassano e Serravalle. All’edizione successiva espone quattordici opere di cui otto Studi dal vero, insieme a Ninin, A giornata finita, Gli Amici, San Benigno, Dalle Grazie e S. Giacomo.

    L’eredità della “Scuola dei grigi”

    Il pittore con il suo linguaggio media tra la tradizione della pittura di paesaggio ottocentesca e il tonalismo poetico di Ernesto Rayper, capostipite della Scuola grigia, un circolo artistico che manifesta una visione antiaccademica, ispirandosi al naturalismo francese.

    Tra i principali teorici del movimento c’è Tammar Luxoro, maestro di Rayper, ma anche dello stesso Angelo Costa. Anche Serafino De Avendaño, altro insegnante del giovane pittore ligure, partecipa agli incontri della “Scuola”, trasmettendogli fin dagli anni accademici le nuove sperimentazioni pittoriche. Angelo Costa, da abile colorista qual è, si dimostra uno degli interpreti più fedeli dell’innovazione luministica e tonale dei “grigi”. 

    Le influenze lombarde e francesi

    Il suo lessico viene inoltre influenzato dalla conoscenza della pittura lombarda, soprattutto dal vedutismo impressionista di Pompeo Mariani e dal colorismo di Mosé Bianchi che ha modo di osservare e assimilare durante le esposizioni genovesi di questi artisti.

    Il pittore non esegue delle canoniche vedute poiché trasfigura il soggetto in vibranti impressioni di luce, infatti fondamentale nella sua attività è lo studio dal vero, di forte matrice verista e post-impressionista.

    Continua a prendere parte a tutte le edizioni della Promotrice di Genova: nel 1890 espone quattro Studi di Parigi, che attestano un viaggio nella Ville Lumière, insieme a Chiostro di S. Lorenzo, Piazza di S. Giovanni il vecchio, Tra Quarto e Quinto, Ultima luce e In cerca di un soggetto. Nel 1891 presenta un nucleo di quattro opere dedicate a Rapallo come Veduta di Rapallo, Ore 7 a Rapallo, Golfo di Rapallo e In porto; nel 1893 espone Fra gli scogli, Lungo il Bisagno, Impressione, Tempo grigio, Sui terrapieni, Dopo la pioggia e Presso San Giuliano. Nel 1897 partecipa sempre alla Promotrice ligure con Sole morente, Studio, Una giornata di calma, Presso Quinto e Luglio.

    Negli anni della maturità soggiorna invece a Courmayeur e testimonianza del suo trasferimento sono ad esempio i dipinti che presenta alla Promotrice di Genova del 1901 Addio al sole, Prime nevi, Presso Courmayeur e La Dora. Nel 1904 presenta invece Case valdostane e Bosco valdostano. L’ultima esposizione a cui partecipa è la Promotrice di Genova del 1906 presentando il lavoro Alta montagna. Scompare nel 1911 a Genova, a cinquantatre anni.

     

    Emanuela Di Vivona

     

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    Opere di Angelo Costa


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