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Pittore

Antonio Ligabue


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Antonio Ligabue

( Zurigo 1899 - 1962 )

Pittore

    Antonio Ligabue

    Antonio Ligabue, nato a Zurigo nel 1899, è figlio di padre anonimo e di Elisabetta Costa. Quando Antonio compie un anno, la madre sposa Bonfiglio Laccabue, un italiano emigrato in Svizzera dalla provincia emiliana. Non sarà un buon patrigno per l’artista, anzi sarà molto violento e verrà accusato da lo stesso figlio adottivo di aver avvelenato la madre e i fratelli, circostanza che lo porterà a rimanere sostanzialmente solo nel 1913. Proprio per questo, tramuterà il proprio cognome da Laccabue a Ligabue.

    Viene dato in affidamento famiglia Göbel: con la nuova madre ha un rapporto di amore e odio, che rivela subito le problematiche del ragazzo. È introverso e iroso, e soffre di lunghi periodi di depressione. Viene espulso da scuole e collegi di ogni genere in cui viene preso costantemente di mira, anche se molti direttori evidenziano le notevoli doti pittoriche del giovane.

    Nel 1917 entra ed esce dall’ospedale psichiatrico di Pfäfers, fino a quando, proprio per i suoi scatti d’ira non viene denunciato dalla madre adottiva – che poi si pentirà di questo gesto – ed espulso dalla Svizzera. Viene portato a Gualtieri, il paesino natale di Bonfiglio, in Emilia Romagna.

    Qui il ragazzo non riesce ad integrarsi: non sa bene l’Italiano e non riesce a svolgere la sua mansione sugli argini del Po, lavoro che gli viene assegnato mentre alloggia nell’Ospizio di Gualtieri, insieme agli anziani. Tenta di fuggire, ma non ci riesce, ed allora l’unica valvola di sfogo è la pittura: una pittura diretta e semplice, incentrata soprattutto sul mondo degli animali domestici ed esotici, stagliati su sfondi variopinti e piatti.

    Nel 1928 avviene l’incontro con Marino Mazzacurati, di cui è spesso ospite. Sono gli anni in cui il pittore comincia a vagare un po’ meno per i boschi e le campagne e ad avere coscienza del suo talento, riconosciuto dall’artista della Scuola Romana.

    In questo primo periodo, che va fino alla fine degli anni Trenta, realizza tavolette con animali dell’aia, ma anche boschi con animali selvatici, visti solo nelle riviste o nei libretti dei musei di San Gallo, visitati durante l’infanzia. Da Mazzacurati dipinge moltissimo, producendo tavole coloratissime ma ancora grezze, ricche di riferimenti al suo personalissimo bestiario immaginario. Un espressionismo intenso e naïf pervade opere come Nudo di donnaIl carrettiereLeopardo con bufalo e ienaAratura con buoi.

    Nel 1937, nel 1940 e nel 1948 forti crisi lo portano ad essere ricoverato presso l’Ospedale psichiatrico San Lazzaro di Reggio Emilia. Continua a dipingere animali in lotta dai colori accesissimi, ricchi di tensione e drammaticità, perché sono i suoi unici soggetti ormai, accanto ai suoi forti autoritratti.

    Gli animali risultano studiati anatomicamente, come si nota da Aquila con volpeLeopardo con gazzellaVolpe in fuga e Cavalli imbizzarriti, ma un piatto decorativismo quasi arabescato emerge dalla produzione di questo periodo.

    Ormai Ligabue, l’artista pazzo e geniale, solitario e visionario viene apprezzato dalla critica e dal pubblico. Per produrre tante opere spesso i soggetti si ripetono e il colore diventa il protagonista in tutti gli anni Cinquanta: diverse tarsie cromatiche si incastrano in dipinti come TigreNibbio con volpe e Notturno con cane e casotto in pietra.

    Un espressionismo ansioso lo accompagna fino alla fine, come gli attacchi di depressione, anche se diminuiti in favore di una maggiore tranquillità emotiva dovuta al successo. Nel 1961 fa un brutto incidente in moto che porterà diverse conseguenze negative, tra cui la paresi del 1962, anno in cui a Guastalla si svolge la sua antologica. Ormai riconosciuto e apprezzato, dopo una vita di stenti e difficoltà, muore a Gualtieri nel 1965.

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