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Pittore
Eugenio Amus
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Eugenio Amus
Eugenio Amus nasce a Brescia nel 1834 e acquisisce i primi rudimenti di disegno e pittura nella sua città, dai maestri Faustino Joli e Gabriele Rottini. Soltanto in un secondo momento si trasferisce a Milano, dove si iscrive all’Accademia di Brera e dove ha come insegnante Francesco Hayez. Già durante gli anni dell’Accademia si indirizza verso il genere del paesaggio, chiaramente improntato ad uno spirito romantico.
Artista inquieto e viaggiatore instancabile, decide prima di seguire dal vivo le esperienze garibaldine e quindi a compiere una serie di viaggi che lo fanno poi trasferire all’estero definitivamente, e precisamente a Bordeaux. Prima di questa decisione, Eugenio Amus rappresenta in pieno l’ideale romantico dell’artista tormentato e in continuo movimento: lavora in una compagnia teatrale comica, viaggia moltissimo in tutta Europa, si ferma per un periodo a Parigi (dove espone al Salon del 1869) e, nel 1870, partecipa anche al confitto franco-prussiano.
Una volta stabilitosi a Bordeaux, il suo animo si placa e la sua pittura conquista un respiro decisamente francese. Espone numerosi paesaggi e ritratti; ricordiamo tra le altre opere forse la più suggestiva: Un punto della Valtellina con Garibaldi e i suoi volontari che muovono allo Stelvio. I viaggi compiuti in passato, in ogni caso, vanno ad arricchire il suo repertorio di immagini toccanti: marine in tempesta e paesaggi montani, sublimi nella loro trattazione romantica, riportano immagini dalla Spagna, dall’Inghilterra, dalla Francia e dall’America.
L’influenza del paesaggismo francese: l’accezione lirica e gli effetti di luce
I paesaggi realizzati a Bordeaux sono molto legati al linguaggio realista francese, ricco di lirismi e attento alla luce e al colore del vero. Gran parte delle opere di Eugenio Amus sono conservate in collezioni private bresciane.
In effetti, l’artista non ha mai smesso di mantenere rapporti con la sua città natale: ha sempre ricevuto una lunga serie di commissioni dalla borghesia e dell’aristocrazia bresciane. Il paesaggio rimane la sua principale espressione pittorica, modulato per gran parte della sua carriera su numerose marine in tempesta. Di lui si ricordano: Mareggiata, Barche in secca, Burrasca nell’Oceano con barcone da pesca, Case di pescatori in Normandia. Non sono da dimenticare le suggestive vedute alpine, come Veduta di Monte Pizzo, Valcamonica, Scorcio alpino in estate, Paesaggio montano.
Elena Lago
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