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Pittore

Giuseppe De Nittis


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Giuseppe De Nittis

( Barletta, Bari 1846 - Saint Germain en Laye, Francia 1884 )

Pittore

    Giuseppe De Nittis

    Giuseppe De Nittis nasce a Barletta nel 1846, ma persi precocemente i genitori, si trasferisce con il fratello a Napoli nel 1861. Nella città partenopea si iscrive all’Accademia di Belle Arti, divenendo allievo di Gabriele Smargiassi. Purtroppo viene cacciato poco dopo per comportamento non appropriato. 

    La pittura di luce e di macchia della Scuola di Resina

    Gli esordi pittorici si iscrivono all’interno della poetica della Scuola di Resina, insieme ai colleghi Marco De Gregorio, Federico Rossano e Adriano Cecioni. In questi anni il pittore dipinge dal vero i paesaggi napoletani e dei dintorni, concentrandosi soprattutto sullo studio e la resa della luce attraverso la pittura di macchia che conosce tramite Cecioni.

    Alla Promotrice di Napoli del 1864 espone proprio un’opera che risente di queste ricerche luministiche dal vero dal titolo L’avanzarsi della tempesta; mentre all’edizione del 1866 presenta Un Casale nei dintorni di Napoli e Una fattoria sul lago Salpi.

    Nel 1867 soggiorna insieme a Cecioni a Firenze frequentando i pittori del Caffè Michelangelo e ottenendo apprezzamenti da parte del critico macchiaiolo Diego Martelli, soprattutto per l’opera Una traversata negli Appennini – Ricordo di un realismo sorprendente, esposta alla Promotrice di Napoli dello stesso anno insieme a Impressione nelle pianure di Puglia

    Il primo contatto con Parigi e la pittura di costume 

    Sempre nel 1867 parte alla volta di Parigi, dove soggiorna per alcuni anni. Qui conosce e sposa Léontine Gruvelle e inizia a lavorare per il mercante Adolphe Goupil che gli richiede soggetti aneddotici e di genere, tanto amati dal mercato francese. La moglie acquisirà un ruolo fondamentale nella vita artistica del pittore, perché sarà lei ha trasformare la loro casa in un salotto culturale che accoglierà personaggi come Zola, Degas o Manet. Nell’ambiente parigino si allontana dalla pittura realista macchiaiola per avvicinarsi a soggetti sempre più mondani e di vita moderna.

    Il primo soggiorno parigino sarà però breve, allo scoppio della guerra franco-prussiana torna in Italia con la moglie, stabilendosi a Napoli. In questo periodo impronta la sua ricerca sull’osservazione del Vesuvio e la documentazione luministica e cromatica del paesaggio, continuando comunque ad eseguire anche soggetti meno impegnati per il mercato parigino.

    Un pittore della vita moderna e del vedutismo urbano

    Al termine della guerra l’artista e la famiglia tornano a Parigi andando incontro a diverse critiche da parte di Cecioni e Diego Martelli che rinnegano la sua pittura definita alla moda. L’artista realizza sì opere di genere per il mercante Goupil, ma esegue anche vedute di Parigi, una città che ovviamente mostra un aspetto totalmente diverso dai paesaggi napoletani, pugliesi o toscani. L’artista ritrae le magiche atmosfere della capitale francese giungendo ad un vedutismo urbano completamente nuovo e personale. Opera emblematica di questa tematica è Place des Pyramides, dove troviamo i grandi ponteggi della costruzione del Pavillon Marsan e i manifesti pubblicitari simbolo di questi anni di rinnovamento, tra i quali si perde velocemente una folla indistinta.

    Nel 1874 espone al Salon parigino Che freddo! un’istantanea di vita moderna che immortala tre donne ed una bambina colte dal freddo in un parco parigino. La parisienne è un altro dei soggetti tanto amato dal pittore. Nello stesso anno Giuseppe De Nittis partecipa alla Prima Mostra Impressionista su invito di Edgar Degas. Il pittore non farà però mai parte del gruppo, resterà infatti in una fase transitoria, non abbandonando mai del tutto la corposità della pittura di macchia italiana. Sarà più vicino alle ricerche di Manet piuttosto che degli artisti impressionisti.

    I viaggi a Londra

    Il 1874 è anche l’anno di rottura con Goupil e la ricerca di nuovi mercanti lo spinge a Londra. Qui realizza delle meravigliose vedute della città inglese per il banchiere Knowles, tra le quali Westminister, una vista del parlamento inglese che si staglia come un’apparizione in un paesaggio brumoso, documentando inoltre il via vai degli abitanti londinesi affacciati sul Tamigi.

    Londra al contrario di Parigi è una città in cui l’artista nota molto di più il degrado sociale, e racconterà questo stato di povertà che anima la metropoli in alcune sue opere, come Giornata invernale a Londra. Il pittore utilizzerà sempre di più il taglio fotografico che donerà un senso di immediatezza e spontaneità ai suoi lavori.

    La mobilità del pastello

    In questi anni l’artista inizia a sperimentare il pastello, così come Degas e Boldini, poiché attraverso questa tecnica De Nittis riesce a rappresentare la mutevolezza delle polveri colorate che divengono metafora della mobilità della vita moderna.

    Così facendo realizza uno dei pastelli più grandi mai eseguiti, Corse al Bois-de-Boulogne, un trittico omaggio alla vita moderna parigina e documento delle classi sociali della Belle Époque. Infatti i protagonisti dell’immensa opera sono gli spettatori dell’evento, non le corse, che al contrario sono invisibili, lontane dal nostro campo visivo. 

    Saint-German-en-Laye

    Il pittore dal 1883 lascia la vita frenetica della capitale e si trasferisce a Saint-German-en-Laye con la famiglia. In quest’ultimo anno i soggetti diventano più intimi e privati, come Colazione in giardino, un’opera che ritrae la moglie e il piccolo figlio nel giardino della loro casa, mentre un tovagliolo sul bordo del tavolo è la traccia della presenza del pittore che si è appena alzato. Purtroppo non avrà modo di rallegrarsi questa ritrovata intimità e calma, poiché scompare qualche mese dopo, nel 1884, a soli trentotto anni.

     

    Emanuela Di Vivona

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