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Pittore
Giuseppe Miti Zanetti
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e di altri pittori e scultori dal XVI secolo sino alla prima metà del XX secolo
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Giuseppe Miti Zanetti
Le opere di grandi dimensioni della laguna veneziana di Giuseppe Miti Zanetti hanno stime tra i 1.500 euro e i 10.000 euro, mentre i bozzetti oscillano tra i 400 euro e i 1.000 euro.
Le acqueforti sono stimate tra gli 80 euro e i 250 euro. Il record d’asta del 2007 è di 27.000 euro per una suggestiva marina al Cavallino con figure. La vasta produzione di Giuseppe Miti Zanetti ha un mercato prevalentemente veneto, emiliano e lombardo.
Queste stime sono indicative e dipendono da molti fattori, come le dimensioni e l’epoca. Inviateci una foto della vostra opera per ricevere una stima scrupolosa e gratuita.
Raggiunta la piena maturità della sua vita, compiuta l’intera evoluzione del suo pensiero d’uomo e d’artista, padrone oramai di tutti i suoi mezzi tecnici di espressione, attinta insomma la vetta suprema dell’arte sua, Giuseppe Miti Zanetti, volge ora indietro, con mesta gioia e con trepido orgoglio, ad abbracciare tutta riunita l’opera sua, a rivedere sintetizzati in una mostra complessiva tutti i suoi lavori, o almeno un ricco insieme di esemplari ben scelti che tutti lo rappresenti; ed a chiedere, senza jattanza ma senza paura, il giudizio definitivo ed inappellabile di quel grandissimo critico d’arte e di ogni altra cosa che è il signor Pubblico, su quanto egli ha fatto di bello e di buono in quasi sessant’anni di vita e in più di quaranta di lavoro. E
sceglie, per questa sua mostra individuale, la tragica ora odierna, in cui il vecchio mondo nel quale nascemmo e crescemmo, vivemmo e amammo, lavorammo e soffrimmo, sta per sfasciarsi, ed un mondo rinnovato e trasfigurato sta per rinascere dallo sfacelo cruento informe e in ispiriti che nessuno, oggi, sarebbe in grado di prevedere.
E la scelta del momento ha la sua ragione ed il suo significato: vuol dire, una volta di più, che l’Arte fenice del pensiero umano, è immortale ed invulnerabile, anche quando tutto vacilla e si offusca; e che l’artista, simile a un nume, prosegue sereno la sacra opera sua, anche tra i fulmini del cielo e i sussulti della terra: si fractus illabatur orbis, impavidum ferient ruinae.
Nè ciò è segno d’indifferenza agli strazi ed ai lutti che martirizzano oggi metà del genere umano, ed invermiglian di sangue le terre di tre continenti: tutt’altro: l’arte di Miti Zanetti si afferma oggi, come si è sempre affermata, non già soltanto come arte in astratto, o come arte di questa o quella scuola cosmopolita, ma come arte essenzialmente e precisamente italiana; tanto, che se io dovessi fornire un esempio di pittore tipico del nostro paese, di pittore che nessuno potrebbe prendere, in un’opera non firmata, per francese o per spagnuolo, per tedesco o per inglese, per scandinavo e per russo, il primo nome che mi verrebbe spontaneo sulle labbra, sarebbe forse il suo.
Ed anche questo, o Italiani, è guerra guerreggiata, quantunque al volgo, compresovi “il dotto, il ricco ed il patrizio volgo”, non sembri: guerra d’ogni giorno e d’ogni ora, guerra che il Miti Zanetti non ha attesa la fatidica primavera del 1915 a dichiarare, ma che ha strenuamente combattuta, senza neppur dichiararla, per tutta la vita.
Il sito viene aggiornato costantemente con opere inedite dei protagonisti della pittura e della scultura tra Ottocento e Novecento.