Hai cercato

Pittore

Leonardo Dudreville


Sei interessato alla vendita o all'acquisto delle sue opere?

Acquistiamo opere di questo artista

e di altri pittori e scultori dal XVI secolo sino alla prima metà del XX secolo

La galleria Berardi offre un servizio gratuito e senza impegno di valutazione di opere di arte antiche e moderne. Per orientarsi nel mercato dell'arte, assai complesso e pieno di sfumature, è meglio affidarsi ad un consulente professionista che sappia rispondere in maniera veloce e concreta alle tue esigenze. La chiarezza delle risposte risolverà in maniera efficace la necessità di stimare o mettere in vendita un bene.

Contattaci immediatamente senza impegno

Risposte anche in 24 ore:

Telefono

06.97.606.127

Whatsapp

347.783.5083

Leonardo Dudreville

( Venezia 1885 - Ghiffa 1976 )

Pittore

    Leonardo Dudreville

    Quotazioni di Leonardo Dudreville

    Le opere di Leonardo Dudreville di piccole dimensioni e a olio su tela, hanno stime tra i 1.500 euro e i 6.000 euro. Le opere eseguite in seno a Novecento superano facilmente queste cifre e sono le più apprezzate sul mercato, insieme ai soggetti futuristi e astrattisti della prima fase che vanno dai 9.000 euro ai 20.000 euro in media e che possono anche superare i 30.000 euro se di tematica interessante. Gli acquerelli e i disegni degli anni Venti e Trenta hanno stime tra i 1.000 euro e i 2.500 euro.

    Queste sono quotazioni del tutto indicative che dipendono da molti fattori diversi. Contattateci per avere una stima gratuita e meticolosa della vostra opera di Leonardo Ducreville.

    Biografia

    Leonardo Dudreville nasce a Venezia nel 1885. La famiglia, di origini francesi, si trasferisce in Italia durante l’Impero di Napoleone. L’artista intraprende gli studi classici per volere dei genitori, ma li interrompe nel 1902 per recarsi a Milano e frequentare l’Accademia di Brera. È allievo, anche se per poco tempo, di Cesare Tallone che lo inizia alla ricerca luministica e plastica. Nel capoluogo lombardo stringe amicizia con Anselmo Bucci e nel 1906 si reca per sei mesi insieme al pittore marchigiano a Parigi. Qui conoscono Gino Severini che li inizia alle avanguardie europee. Al rientro in Italia si stabilisce per un breve periodo sull’Appennino parmense e si avvicina alla pittura di paesaggio percorrendo un linguaggio divisionista sulla scia dell’ammirazione che prova per Segantini come si può osservare dal lavoro Mattino sull’Appennino presentato all’Esposizione di Torino del 1908. 

    Dal divisionismo al futurismo e al cubismo orfico

    Negli anni Dieci si orienta verso una pittura maggiormente “astratta”, non più fondata sull’osservazione della realtà esterna, ma volta a raffigurare il ritmo interiore delle cose. Si avvicina quindi alle ricerche futuriste, ma a causa di alcuni contrasti con Boccioni non appare tra i firmatari del Manifesto dei pittori futuristi. Dal 1912 lo troviamo tra le fila del gruppo “Nuove Tendenze”, un’ala più moderata del movimento futurista. Nel 1914 viene organizzata l’unica mostra del gruppo presso la Famiglia Artistica di Milano alla quale il pittore espone dieci dipinti: i pannelli delle quattro stagioni (la Primavera, l’Estate, l’Autunno, l’Inverno), Espansione della lirica, Urto del tragico, Dissidio domestico quotidiano, Ritmi emananti da Antonio Sant’Elia, e infine Ritmi emananti da Ugo Nebbia e Ritmi emananti dallo scultore Eugenio Pellini, oggi perduti. Questi lavori dimostrano l’adesione alla sperimentazione futurista, ma secondo un linguaggio orientato al cubismo orfico di Delaunay e Villon. L’artista fonda la sua teoria pittorica sulla corrispondenza tra lo stato d’animo e il colore.

    Il ritorno al “vero” e l’adesione al gruppo dei “Sette di Novecento”

    Il pittore non può partecipare alla prima Guerra mondiale a causa di una malformazione, e viene quindi escluso dall’esercito. Gli anni della guerra tuttavia creano ripercussioni dal punto di vista personale e l’artista attraversa un momento di profonda crisi che investe anche la sua ricerca artistica. Si distacca dall’astrattismo e si converte alla rappresentazione del vero, dipingendo opere incentrare su temi sociali come Il caduto del 1919. 

    Nel 1921 partecipa all’Esposizione tenuta a Milano con tre opere Servetta, Riviera ligure e Paesaggio; mentre nel 1922 è presente alla Biennale di Venezia con Zinie e Panorama. Questa svolta figurativa lo avvicina alle tematiche del ritorno all’ordine del Gruppo dei “Sette di Novecento” guidato da Margherita Sarfatti e infatti è tra i fondatori insieme a Bucci, Funi, Malerba, Marussig, Sironi e Oppi. Nel 1923 prende parte alla prima esposizione del gruppo presso la Galleria Pesaro a Milano.

    L’anno successivo espone alla Biennale di Venezia, nella Sala dei “Sei pittori del Novecento” a causa della dipartita di Oppi, un polittico in sei parti dal titolo Amore: Discorso primo, un’imponente opera che guarda all’arte fiamminga nella resa dei particolari al nume di candela, e all’impianto teatrale veneziano. Non condividendo la decisione della Sarfatti di ammettere altri membri al gruppo, si dimette insieme a Malerba e Bucci. Da questo momento in poi seguirà una strada personale e privata.

    Nel 1928 è nuovamente alla Biennale di Venezia con Conchiglie, Lavagna, Libri e Il Lambro a Malegnano; nel 1930 presenta a Roma quattro lavori Cedri, Studio di figura e Dalie. Nello stesso anno prende parte ad un’altra edizione della Biennale con Interno-Massaia e Germani, beccaccini e frullino. Partecipa inoltre alla Quadriennale di Roma del 1935 con Cavolo rosso, Beccaccini e Piviere; e nel 1939 espone Il porto di Chioggia.

    Durante la Seconda guerra mondiale per sfuggire ai bombardamenti si stabilisce con la famiglia a Ghiffa, un paesino sul Lago Maggiore, dove continua a dipingere paesaggi, nature morte e ritratti. Qui muore nel 1975 a novant’anni.

    Emanuela Di Vivona

     

    LEGGI TUTTO

    acquisto opere artisti e stima pittura e scultura

    Opere di Leonardo Dudreville


    Altri artisti che potrebbero interessarti

    Iscriviti alla newsletter per ricevere le mostre in preparazione e le nuove acquisizioni!

    Il sito viene aggiornato costantemente con opere inedite dei protagonisti della pittura e della scultura tra Ottocento e Novecento.

    Example
    © Copyright Berardi Galleria d'Arte S.r.l.