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Pittore
Pompeo Girolamo Batoni
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Pompeo Girolamo Batoni
Fu iniziato dal padre al disegno e secondo le fonti fu allievo di Domenico Brughieri e Giandomenico Lombardi. Per il suo talento attirò l’attenzione di mecenati grazie al cui contributo gli fu consentito di trasferirsi a Roma nel 1727.
Frequentò la scuola di Sebastiano Conca, gli studi dell’artista Agostino Masucci e dell’Imperiali. La Madonna col Bambino e quattro beati fu eseguita dal Batoni per San Gregorio al Celio, tra il 1732 e il 1733. L’opera lascia trasparire la comprensione, da parte dell’artista, della lezione del classicismo romano insieme a quella impartitagli dall’Imperiali, artista importante per la maturazione di Batoni.
Collaborò con celebri paesisti per l’inserimento delle proprie figure nei contesti paesaggistici. Ciò gli permise di tessere una rete di relazioni internazionali e di rispondere alle numerose richieste di disegni dall’antico.
La pala eseguita per la chiesa dei Santi Celso e Giuliano testimonia elaborazione di un proprio linguaggio che, per Cristo in gloria e santi, medita sulla lezione del Guercino e di Raffaello. Una prova ulteriore della riflessione sulla pittura romana del Cinquecento e del Seicento sono: la Presentazione al Tempio per Santa Maria della Pace a Brescia, la Verità scoperta dal Tempo e quattro Allegorie per il Palazzo Colonna a Roma, la Consegna delle chiavi e gli Evangelisti per il Quirinale.
Queste commissioni segnarono l’ascesa dell’artista nel contesto romano dal quale derivarono ulteriori commissioni importanti. Eseguì la Caduta di Simon Mago tra il 1746 e il 1755 per San Pietro, poi collocato in Santa Maria degli Angeli. Oltre alla produzione sacra sì dedicò anche a quelle mitologica e ritrattistica. I due generi furono quelli per i quali sarà prevalentemente attivo nella fase più tarda.
La sua figura di caposcuola sarà contrapposta solo a quella di Mengs. Si occupò dei ritratti dell’aristocrazia europea: Ritratto di Giuseppe II e di Leopoldo I di Toscana (1769); i numerosi ritratti di coloro che erano impegnati nel grand tour, soprattutto visitatori inglesi. Nella ritrattistica seppe unire l’istanza della verosimiglianza con l’eleganza sobria e l’assidua presenza delle antichità romane.
Le tele che concluse per la Basilica del Sacro Cuore all’Estrela in Portogallo, costituiscono la più importante commissione degli ultimi anni. L’incarico provenì da Maria di Portogallo e in particolare consisteva di: Allegoria della devozione al Sacro Cuore (1782); Ultima cena e Incredulità di San Tommaso (1783); La regina di Portogallo davanti a Santa Teresa, 1784; Sogno di San Giuseppe, San Giovanni a Patmos e i Santi Antonio e Francesco (1786).
Il sito viene aggiornato costantemente con opere inedite dei protagonisti della pittura e della scultura tra Ottocento e Novecento.