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Pittore

Raffaello Celommi


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Raffaello Celommi

( Firenze 1881 - Roseto degli Abruzzi 1957 )

Pittore

    Raffaello Celommi

    Quotazioni di Raffaello Celommi

    Raffaello Celommi, figlio di Pasquale ha quotazioni tra i 400 euro e i 4.000 euro per i dipinti dedicati alle tradizioni e alle luminose marine dell’Abruzzo. Sopra queste cifre gli eccezionali paesaggi di grandi dimensioni: il record d’asta del 2008 è stato di 18.000 euro per la grande tela rurale al crepuscolo Ritorno dai campi.

    Questi valori sono solo indicativi. Molti fattori concorrono alla valutazione di un’opera, come la tecnica, il soggetto, le dimensioni e l’epoca di esecuzione. Inviateci una foto della vostra opera di Raffaello Celommi per ottenere dai nostri esperti una valutazione accurata e personalizzata.

    Biografia

    Raffaello Celommi nasce a Firenze nel 1881, ed è figlio del pittore Pasquale Celommi di cui eredita il talento pittorico. Tornato piccolissimo nella terra paterna, a Roseto degli Abruzzi, si forma inizialmente con il padre che lo introduce alla pittura di paesaggio, specialmente alle marine abruzzesi, e poi si trasferisce a Roma dove completa gli studi all’Accademia di Belle Arti. 

    La quotidianità poetica nella luce dell’Adriatico

    Tornato a Roseto, inizia ad affiancare il padre nella sua attività pittorica, lavorando nel loro studio, il cosiddetto “castelletto”, una torretta in stile medievale che il padre si era fatto costruire appositamente sul mare per concentrare l’attenzione sulla luce dell’Adriatico. Come il genitore infatti osserva la vita quotidiana dalle finestre dell’atelier, e ritrae pescatori al lavoro, pescivendole, bambini che giocano sulla spiaggia, caricando le sue tele però di una valenza lirica e poetica maggiore rispetto alla pittura paterna. Anche dal punto di vista tecnico supera le qualità pittoriche del padre, rendendosi interprete di una maggiore scioltezza del colore e del disegno.

    Il successo tra mercanti e privati

    L’artista viene subito notato e apprezzato da Francesco Paolo Michetti, coetaneo e conterraneo del padre, ma a differenza della figura paterna non partecipa ad esposizioni ufficiali, lavorando direttamente a stretto contatto con mercanti e collezionisti, vendendo le opere agli acquirenti. Infatti grazie al padre, che lavorava per loro da anni, lavora come artista di punta per la Galleria dei fratelli d’Atri di Roma. La sua mancata partecipazione alle esposizioni ufficiali ha reso complicata però la ricostruzione della sua produzione, che risulta comunque molto vasta.

    Le sue opere si trovano in alcuni musei di Teramo e di Roseto degli Abruzzi, ma anche in numerose collezioni private italiane ed estere come la Casa Reale giapponese.

    Istantanee di vita quotidiana 

    Il pittore utilizza una tavolozza molto brillante, e una luce chiara e tersa bagna i paesaggi e i soggetti: pescatori al ritorno dal mare aperto colti in chiacchiere, pastori o contadine con gli abiti tipici abruzzesi che ci trasmettono un’istantanea di vita semplice e genuina dell’epoca e delle tradizioni. Non c’è desiderio di denuncia sociale nei suoi dipinti, sono idilli pastorali o marinari che guardano con spiritualità al rapporto con la natura e il lavoro.

    Poetiche sono le albe o i tramonti quando i suoi cieli si tingono di rosa e si uniscono alle acque del mare. Alcune delle opere più celebri e caratteristiche della sua produzione sono Ritorno dal pascolo, L’incontro, Ritorno dalla pesca, Alba sul mare. Marina e il Ritratto di Pasquale Celommi che il figlio dedica al padre nel 1928, l’anno della sua morte, opera che testimonia tutto l’affetto e la stima provata per il genitore. L’artista si spegne nella cittadina abruzzese nel 1957 a settantasei anni.

    Emanuela Di Vivona

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