Hai cercato

Scultore

Ernesto Biondi


Sei interessato alla vendita o all'acquisto delle sue opere?

Acquistiamo opere di questo artista

e di altri pittori e scultori dal XVI secolo sino alla prima metà del XX secolo

La galleria Berardi offre un servizio gratuito e senza impegno di valutazione di opere di arte antiche e moderne. Per orientarsi nel mercato dell'arte, assai complesso e pieno di sfumature, è meglio affidarsi ad un consulente professionista che sappia rispondere in maniera veloce e concreta alle tue esigenze. La chiarezza delle risposte risolverà in maniera efficace la necessità di stimare o mettere in vendita un bene.

Contattaci immediatamente senza impegno

Risposte anche in 24 ore:

Telefono

06.97.606.127

Whatsapp

347.783.5083

Ernesto Biondi

( Morolo 1854 - Roma 1917 )

Scultore

    Ernesto Biondi

     

    Quotazioni di Ernesto Biondi

    Le piccole sculture in bronzo veriste si attastano intorno ai 500/1.000 euro. I soggetti orientalisti, spesso uomini su cammelli, vanno dai 2.500 euro e possono anche superare i 5.000 euro a seconda delle dimensioni e della fonderia.

    Le stime proposte sono orientative. Ogni opera è a sé stante e ha bisogno di una quotazione ad hoc, che può dipendere dalle dimensioni, dal periodo, dal soggetto, dalla tecnica utilizzata, dal materiale e dal gusto attuale: per questo consigliamo di inviarci una foto della vostra scultura di Ernesto Biondi per ottenere una stima precisa e aggiornata.

    Biografia

    Originario di Morolo, piccolo paese del frusinate, dimostra sin da bambino di avere spiccate attitudini artistiche: si dedica precocemente al disegno, dimostrando allo stesso tempo una generale insofferenza verso l’ambiente scolastico.

    Nel 1870, appena sedicenne, giunge a Roma per studiare arte; accompagnato da difficoltà economiche, vive dallo zio don Pietro, cappellano della chiesa di Sant’Agnese in piazza Navona. Si mantiene nei modi più disparati: intarsi in legno, lavori in stucco e terracotta, illustrazioni, fino a quando non riesce a entrare all’Accademia di San Luca nel 1871. Allievo poi di Girolamo Masini, ne eredita alcuni tratti nelle primissime opere, tra cui il monumento funebre Mengozzi-Huber per il Verano.

    Il modellato agile: dalle scene orientaliste a quelle di genere

    L’esordio di Ernesto Biondi avviene alla Mostra Nazionale di Belle Arti di Roma del 1883, dove espone Una carovana, soggetto orientalista di facile lettura e gradito al mercato. La sua prima produzione, contraddistinta da un modellato agile e dalla scelta di tematiche leggere che spaziano dall’orientalismo alle scenette di genere, lo accompagna, insieme alla più impegnativa Morte di Antigono, all’Esposizione di Anversa del 1885, dove avviene il cruciale incontro con il pittore e mercante Vittore Grubicy de Dragon, che coglie subito nello scultore quel tratto popolare di «semiselvaggio, di esotico» (Grubicy 1891) e un talento esuberante e sincero.

    Il verismo e la questione sociale

    È forse anche la forte amicizia tra i due, testimoniata da un caloroso rapporto epistolare, che conduce Biondi alla piena maturazione stilistica e tematica. La produzione di genere e il lavoro nella fabbrica napoletana di ceramiche Schioppa e Cacciapuoti, verso la fine degli anni Ottanta, si coordinano all’indagine di un verismo di stampo michettiano, concentrato sulla questione sociale e sulla narrazione della vita degli ultimi, vicino alla maniera di Achille D’Orsi: «i miei paesani che prima […] non degnavo neppure d’uno sguardo» (Biondi 1887), compaiono nelle sculture esposte a Roma nel 1893 e nel 1895 Povero Cola e Povera gente.

    Quest’ultima, premiata a Bruxelles e «rievocazione di miseria» ma anche «verbo dell’artista, dell’uomo […] che sognava il sogno dolce della giustizia umana trionfante su tutto e su tutti: il sogno del socialismo più puro…» (Corradi 1917, p. 469). Poco prima, nel 1891, all’Esposizione Nazionale di Palermo, aveva inviato Baci e Carezze, un piccolo e ironico gruppo di genere in bronzo raffigurante tre maiali che avvicinano teneramente i musi, immersi nel fango, da cui affiora giocosamente il titolo.

    Soggetto animalier che rappresenta un piacevole diletto, un piccolo intermezzo divertito di sicuro successo commerciale, elaborato da Biondi durante le feste di Natale passate a Morolo nel 1890 e descritto in una lettera a Grubicy come un «gruppetto di porci» (Biondi 1890), eseguiti senza particolari studi in due o tre giorni, come specificherà più tardi a Ojetti.

    Il capolavoro di Ernesto Biondi: I Saturnali

    In quegli stessi anni già lavorava al suo assoluto capolavoro: i Saturnali, opera presentata all’Esposizione Universale di Parigi nel 1900 e premiata con il Gran Prix, generando grande risonanza internazionale e dividendo la critica. Un gruppo di figure grandi al vero, frutto di dieci anni di lavoro, rappresentano il mondo alla rovescia dei Saturnalia: un intelligente ritratto della decadenza dei costumi romani nel tardo impero, ma anche riassunto di un «momento umano […] universale, eterno che a distanza si riflette e si ripercuote nel nostro spirito» (Biondi 1899). Opera che trasmette «la poesia, espressione completa di Arte, vera, eterna […]. L’intensa febbrilità del lavoro […] l’estrinsecazione del pensiero fulmineo» (Titano 1900, p. 165).

    Elena Lago

    LEGGI TUTTO

    acquisto opere artisti e stima pittura e scultura

    Opere di Ernesto Biondi


    Altri artisti che potrebbero interessarti

    Iscriviti alla newsletter per ricevere le mostre in preparazione e le nuove acquisizioni!

    Il sito viene aggiornato costantemente con opere inedite dei protagonisti della pittura e della scultura tra Ottocento e Novecento.

    Example
    © Copyright Berardi Galleria d'Arte S.r.l.