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Scultore

Venanzo Crocetti


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Venanzo Crocetti

( Giulianova 1913 - Roma 2003 )

Scultore

    Venanzo Crocetti

    Venanzo Crocetti nasce nel 1913 a Giulianova da una famiglia di umili origini, e fin da piccolo si trova ad affrontare situazioni ed eventi difficilissimi. Resta infatti orfano giovanissimo, a 12 anni.

    Venanzo è molto portato per le arti, e quando si trova dallo zio paterno a Porto Recanati ha la fortuna di conoscere Biagio Biagetti, direttore dei Musei Vaticani e fondatore del Laboratorio Vaticano per il restauro delle opere d’arte che lo introduce nei Musei Vaticani. Nel 1928 si trasferisce quindi a Roma, a soli 15 anni, e qui si forma e lavora come restauratore nei Laboratori vaticani partecipando al cantiere di restauro della Cappella Sistina. Crocetti non ha ricevuto una formazione accademica e la Cappella Sistina e i Musei Vaticani sono la sua scuola: impara sul campo, osservando l’arte degli antichi maestri del Rinascimento italiano.

    Negli anni Trenta partecipa alle prime esposizioni come la Terza Mostra del Sindacato Regionale Fascista del Lazio con tre opere (Ritratto, Vitellino e Ladro di campagna); e alla Prima Mostra del Sindacato Nazionale Fascista a Firenze con due ritratti. Ottiene anche i primi riconoscimenti come il Premio Nazionale dell’Accademia di San Luca o quello dell’Esposizione Nazionale di Firenze facendo conoscere le sue capacità artistiche, tanto da ottenere l’invito alla Biennale di Venezia nel 1934.

    I soggetti di Venanzo Crocetti, dagli animali alla scultura sacra

    Uno dei temi a lui più caro è quello degli animali, poiché gli ricorda la sua infanzia contadina insieme alla sua famiglia. Crocetti è un artista che osserva molto, e osserva molto anche gli animali allo zoo di Roma e al circo di Schneider. Qui studia da vicino soprattutto i leoni che poi diventeranno un soggetto tipico della sua produzione.

    Attraverso i numerosi bozzetti che esegue riesce a studiare la dinamica del movimento delle sue sculture e donare leggerezza al bronzo che per sua natura è un materiale invece molto pesante.

    Altro tema su cui si concentra maggiormente è quello religioso. Infatti nel 1936 realizza la statua in bronzo di San Michele Arcangelo per Aprilia, e nell’anno successivo lavora all’altorilievo per la chiesa di San Benedetto a Pomezia.

    A Roma collabora alla realizzazione della Cappella nella Basilica di Sant’Eugenio; realizza la Grande Crocifissione in bronzo per l’altare maggiore della nuova Basilica di San Leone Magno, inizia la Via Crucis per la nuova Basilica di San Giovanni in Bosco e soprattutto vince il concorso internazionale per la realizzazione di una delle tre porte della Basilica di San Pietro che verrà inaugurata nel 1965 in presenza di Papa Paolo IV.

    In occasione di questa commissione così importante decide di acquistare una casa e uno studio delle dimensioni consone per ospitare un lavoro di tali grandezze, casa dove poi lui si stabilisce per tutta la vita e che oggi è divenuta una Casa museo a lui dedicata.

    Nel frattempo continua ad esporre in varie manifestazioni. Nel 1934 espone alla Seconda Quadriennale di Roma quattro opere: tre sculture in terracotta (Fabiola, Il dormiente e La gravida) e un bronzo (Pescatorello). Alla Terza Quadriennale di Roma del 1939 espone tre bronzi Giovane ammantata, Pastore e San Michele. Quattro anni dopo, nel 1943, parteciperà anche alla successiva edizione della Quadriennale con otto opere tra cui Leonessa ferita, Vitellino, La fanciulla del frutteto e Giovane con l’agnello. Nel 1937 e nel 1941 sarà presente alla Seconda e Terza Mostra del Sindacato Nazionale Fascista, organizzate rispettivamente a Napoli e Milano, esponendo alla mostra partenopea Gazzella ferita, e a Milano Le lavandaie.

    Il rapporto con l’Abruzzo

    Il legame con il suo Abruzzo fu sempre molto intenso e oggi alcune delle sue opere si trovano nel territorio. Per la sua Giulianova realizza la Madonna col bambino e angeli in pietra e marmo e il monumentale Crocifisso di bronzo per l’altare maggiore del Duomo di San Flaviano. A Teramo alcune sue opere hanno preso dimora in vari parchi come nel Parco Tigli o nel parco della Banca di Teramo; poi realizza nella facciata posteriore del Duomo un bassorilievo che simula il portone di ingresso; e dà vita al monumento bronzeo dedicato a Mario Capuani, uomo che si era distinto per la lotta antifascista a Teramo.

    La fortuna di Venanzo Crocetti

    Venanzo Crocetti è un’artista di rilievo nell’arte italiana senza mai entrare di fatto tra i nomi più influenti e conosciuti, poiché per carattere non amava trovarsi al centro dell’attenzione e avere a che fare con i critici e il mercato dell’arte. Il suo unico piacere era passare le ore nel suo studio e dare vita ai suoi bozzetti.

    Ottiene, invece, un discreto successo in altre parti del mondo, soprattutto in Giappone, dove nel 1970 viene organizzata una sua personale che poi si sposta in varie città. Oggi più di 10 musei e parchi nella terra del Sol Levante ospitano sue opere. Altra città che lo ha elogiato in vita è San Pietroburgo, il cui museo Ermitage gli dedica una sala permanente negli anni ’90.

    Importanti sono stati anche i suoi insegnamenti per le generazioni future, infatti nel 1946 gli viene affidata la cattedra di scultura all’Accademia di Belle Arti di Venezia, cattedra che prima era stata di Arturo Martini.

    Venanzo Crocetti muore a Roma nel 2003 lasciando tutte le sue opere nella casa in cui aveva vissuto, gestita oggi dalla Fondazione Venanzo Crocetti.

    Emanuela Di Vivona

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    Opere di Venanzo Crocetti


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